capitolo 1.
"Portalo indietro in questo istante!" Dani urlò alla bimba di 5 anni che stava correndo per la sala come una matta. "Rebecca!" lei urlò.
Ad un tratto grandi braccia piombarono su di lei reggendola fortemente mentre la sua risatina continuava a crescere. "Cosa abbiamo qui?" chiese Nico prendendo il cellulare o tecnicamente tirandolo via dalla sua presa. "Hai preso il telefono di mamma?" Con un sorriso brillante abbassò la testa contenta. Era molto fiera di se stessa. "Grazie a Dio l'hai presa! E' veloce!" Dani si fermò di fronte a lui ansimando esausta dalla caccia.
Nico con un sorriso furbo prese il telefono. "Mi chiedo da dove l'ha imparato?" Dani sorrise scuotendo la testa. "Probabilmente dal padre che ha la tendenza di apparire dal nulla."
Il sorriso di Nico cresceva all'implicazione. Di colpo Rebecca cominciò a dimenarsi tra la sue mani. "Mettimi giu!" disse molto convinta per una bimba di 5 anni. Lui la mise sul pavimento. "Papi andiamo a giocare!" gli prese il braccio provando a spostarlo. "In un minuto, devo parlare prima con la mamma, va bene per te?" Nico le chiese stando fermo anche se lei continuava a spingerlo. Lei si fermò per un minuto e pensandoci molto seriamente disse "Ok". Dani accennò un sorriso a sua figlia che era decisamente la sua. "Allora," Dani avvolse le mani sulla sua cintura, "Marito, che ci fai a casa cosi presto?" "Bhè," Nico avvolse le sue mani intorno a lei, "moglie, ho la serata libera."
"Veramente? Lei alzò un sopracciglio. "Veramente."
Come le loro labbra stavano per toccarsi qualcuno bussò alla porta. "T.K è in casa!"
"T.K!" urlò Rebecca mentre correva verso di lui alla massima velocità. La testa di Dani cadde e si poggiò sul petto di Nico che rideva del fatto che non avessero mai un minuto da soli. "Sei in anticipo di 17 ore per il tuo appuntamento. Pensavo che avevamo parlato di questo."
"Bhè... Doc... non sono qui per me, ma per te." TK sorrise continuando a stringere sua figlia. Dani lo guardò sempre tra le braccia di Nico. "Ah davvero, e per quale motivo?"
"Sono qui per fare il babysitter", rispose semplicemente.
"Cosa?" Dani lo guardò totalmente persa.
"Vedo che voi due avete la serata libera. Quando mai è successo? Intendo dire... uno di voi è sempre al lavoro cosi io sono qui a vedere che voi due avete la prima serata libera per voi stessi da quando sono un cosi bravo ragazzo. Ora consegnate i cellulari e uscite di qui prima che io debba spingere i vostri sederi fuori con la forza".
"Il linguaggio TK...." Dani lo riprese.
"Si, il linguaggio TK!" Imitò Rebecca.
"Scusa, scusa, ma veramente consegnateli e andate", era improvvisamente serio. Dani e Nico si mossero incrociando le braccia guardandosi teneramente come gemelli. "Non posso farlo. Non puoi mai sapere quando ci sarà un emergenza. Non posso essere irrintracciabile," rispose Nico.
"Ha ragione, riceviamo chiamate importanti ad ogni ora". Dani era cambiata un po' da quando Nico entrò nella sua vita.
"No. Non ci saranno emergenze, niente fino a domani mattina. Ho una prenotazione per due al Regence Hotel per la notte. Quindi uscite e fate quel che volete mentre io e la nanerottola costruiamo un fortino" rispose TK con tono adulto.
"Voglio vedere Cenerentola!" Interruppe Rebecca.
"O mentre vediamo Cenerentola..." TK rise scuotendo la testa.
Nico e Dani si guardarono decidendo cosa fare. E' passato un po' dalla loro ultima notte per loro stessi. Entrambi consegnarono il cellulare. "Va bene, andate e divertitevi!" TK li cacciò letteralmente fuori dalla porta.
"Quindi," Nico disse facendo un passo verso di lei. Finalmente prese le sue labbra e la baciò. Sorrisero e dissero "Dovremmo?" Lui mosse le sue mani verso la macchina. Dani sorrise mettendo le sue mani sulle sue camminando verso la macchina. Verso una notte per loro stessi.
Ad un tratto grandi braccia piombarono su di lei reggendola fortemente mentre la sua risatina continuava a crescere. "Cosa abbiamo qui?" chiese Nico prendendo il cellulare o tecnicamente tirandolo via dalla sua presa. "Hai preso il telefono di mamma?" Con un sorriso brillante abbassò la testa contenta. Era molto fiera di se stessa. "Grazie a Dio l'hai presa! E' veloce!" Dani si fermò di fronte a lui ansimando esausta dalla caccia.
Nico con un sorriso furbo prese il telefono. "Mi chiedo da dove l'ha imparato?" Dani sorrise scuotendo la testa. "Probabilmente dal padre che ha la tendenza di apparire dal nulla."
Il sorriso di Nico cresceva all'implicazione. Di colpo Rebecca cominciò a dimenarsi tra la sue mani. "Mettimi giu!" disse molto convinta per una bimba di 5 anni. Lui la mise sul pavimento. "Papi andiamo a giocare!" gli prese il braccio provando a spostarlo. "In un minuto, devo parlare prima con la mamma, va bene per te?" Nico le chiese stando fermo anche se lei continuava a spingerlo. Lei si fermò per un minuto e pensandoci molto seriamente disse "Ok". Dani accennò un sorriso a sua figlia che era decisamente la sua. "Allora," Dani avvolse le mani sulla sua cintura, "Marito, che ci fai a casa cosi presto?" "Bhè," Nico avvolse le sue mani intorno a lei, "moglie, ho la serata libera."
"Veramente? Lei alzò un sopracciglio. "Veramente."
Come le loro labbra stavano per toccarsi qualcuno bussò alla porta. "T.K è in casa!"
"T.K!" urlò Rebecca mentre correva verso di lui alla massima velocità. La testa di Dani cadde e si poggiò sul petto di Nico che rideva del fatto che non avessero mai un minuto da soli. "Sei in anticipo di 17 ore per il tuo appuntamento. Pensavo che avevamo parlato di questo."
"Bhè... Doc... non sono qui per me, ma per te." TK sorrise continuando a stringere sua figlia. Dani lo guardò sempre tra le braccia di Nico. "Ah davvero, e per quale motivo?"
"Sono qui per fare il babysitter", rispose semplicemente.
"Cosa?" Dani lo guardò totalmente persa.
"Vedo che voi due avete la serata libera. Quando mai è successo? Intendo dire... uno di voi è sempre al lavoro cosi io sono qui a vedere che voi due avete la prima serata libera per voi stessi da quando sono un cosi bravo ragazzo. Ora consegnate i cellulari e uscite di qui prima che io debba spingere i vostri sederi fuori con la forza".
"Il linguaggio TK...." Dani lo riprese.
"Si, il linguaggio TK!" Imitò Rebecca.
"Scusa, scusa, ma veramente consegnateli e andate", era improvvisamente serio. Dani e Nico si mossero incrociando le braccia guardandosi teneramente come gemelli. "Non posso farlo. Non puoi mai sapere quando ci sarà un emergenza. Non posso essere irrintracciabile," rispose Nico.
"Ha ragione, riceviamo chiamate importanti ad ogni ora". Dani era cambiata un po' da quando Nico entrò nella sua vita.
"No. Non ci saranno emergenze, niente fino a domani mattina. Ho una prenotazione per due al Regence Hotel per la notte. Quindi uscite e fate quel che volete mentre io e la nanerottola costruiamo un fortino" rispose TK con tono adulto.
"Voglio vedere Cenerentola!" Interruppe Rebecca.
"O mentre vediamo Cenerentola..." TK rise scuotendo la testa.
Nico e Dani si guardarono decidendo cosa fare. E' passato un po' dalla loro ultima notte per loro stessi. Entrambi consegnarono il cellulare. "Va bene, andate e divertitevi!" TK li cacciò letteralmente fuori dalla porta.
"Quindi," Nico disse facendo un passo verso di lei. Finalmente prese le sue labbra e la baciò. Sorrisero e dissero "Dovremmo?" Lui mosse le sue mani verso la macchina. Dani sorrise mettendo le sue mani sulle sue camminando verso la macchina. Verso una notte per loro stessi.